Maria Maddalena Pellegrina Repetto, nacque a Voltaggio (Alessandria) il 31 ottobre del 1807. Entrò a far parte delle Suore Brignoline di Genova all’età di ventidue anni e scelse di viverenella contemplazione di Cristo all’ombra delle mura del Convento, dedicandosi alla preghiera e a svolgere modeste mansioni di ricamo, cucito e rammendo. Due volte soltanto lasciò il Convento, nel 1835 e nel 1854, quando le epidemie di colera colpirono Genova, ed in quelle occasioni divenne una vera eroina.
Ben presto si distinse per il profondo amore e per la dedizione con cui accudiva i malati tanto da essere considerata una “monaca santa”. E questa fama cresceva sempre più, giorno dopo giorno. Erano numerose le anime che accorrevano da lei bisognose di un aiuto o consiglio. Ad esse donava lieta i tesori della sua spiritualità. Maria Repetto, fin dalla giovinezza, ha appreso e vissuto una grande verità, che ha trasmesso anche a noi: Gesù deve essere contemplato, amato e servito nei poveri, in tutti i momenti della nostra vita. Secondo l’esempio della fondatrice, Santa Virginia Bracelli, ad essi dà tutto ciò che ha: i suoi riparmi, le sue cose, la sua parola, il suo tempo, il suo sorriso.
“Prima di tutto essere religiosa”
“Servire i poveri di Gesù”, era il programma del suo Istituto, programma che ella realizzò nei sessanta anni di vita religiosa, servendo prima di tutto Gesù, crescendo nella perfezione dell’amore, ricordando a se stessa : “prima di tutto essere religiosa”, e servendo i poveri, perché Cristo vive nei poveri. Spesso le consorelle, alzatesi all’albeggiare per occuparsi del bucato e della cucina, la trovavano in chiesa a continuare la sua adorazione a Gesù Eucaristico.
Vedutasi scoperta, le supplicava di conservare il silenzio e, al segno della levata di tutta la Comunità, si recava in dormitorio e aggiustava il letto come facevano le altre consorelle, quasi vi avesse dormito, mentre neppure vi si era coricata. Una notte, non trovandola in cella, si recarono a cercarla incappella. In ginocchio Maria Repetto era così assorta nella preghiera che neppure si era accorta che il fuoco si era appiccato al banco da lei occupato e già ne aveva bruciato un pezzo, divorando addirittura una parte del velo che indossava.
Umile e modesta, Maria Repetto era sempre lieta e serena e si rallegrava di tenere il cuore aperto, più della porta del convento, e di dare, dare sempre, dare tutto. E questa gioia della sua donazione a Dio culminò nella sua morte: col sorriso sulle labbra, la Beata pronunciò le sue ultime parole, che sono un inno di giubilo alla Madre di Dio: “Regina coeli, laetare, alleluia!”. Era il 5 gennaio del 1890. Fu beatificata a Roma il 4 ottobre del 1981 da Sua Santità Giovanni Paolo II.