Gli scritti di Santa Virginia riportati in questa pagina fanno parte di una vasta collezione raccolta nel fascicolo Scritti Ascetici e Vari della Beata Virginia Centurione Bracelli. Essi sono stati autenticati dalla Sacra Congregazione dei Riti, con voto del 4 agosto 1958, e conservati presso l’archivio generale delle suore di Nostra Signora al Monte Calvario, che si trova nella Casa Generalizia.

PROSPETTIVA ERRATA E PROSPETTIVA GIUSTA

Il giudizio sul comportamento lo dà la coscienza, lo dà Dio che s’affaccia dalla coscienza. Quante volte vorremmo richiamare indietro quella parola imprudentemente pronunciata!

E rimane il rimorso nel cuore mentre intorno a noi gli amici cambiano strada ed opinione. E’ grandissimo errore il voler trattenersi nella riputazione e nelle lodi di questi pochi che giudicano secondo il senso ed essere biasimati da tutti quelli che giudicano secondo la ragione e la divina legge.

Che errore non sarà l’appagarsi di un brevissimo spazio di tempo del dir di costoro che passa via, che una volta che n’abbino parlato con qualcheduno non se ne parla più e si perde la memoria.

ABBANDONO

Dicono gli studiosi che una delle fonti privilegiate alla disperazione é il senso di colpa che, prima o poi, finisce col pesare drammaticamente sul nostro presente fino a schiacciare ogni possibilità di vita ulteriore.

Il perdono di Dio, proprio perché ci riconcilia col passato in maniera radicale, libera il presente e riapre la strada del futuro. Virginia é lucidissima qui. La certezza del perdono si fa per lei gratitudine, rinnovato equilibrio e impegno ascetico.

Non voglio avere altro desiderio che di essere col mio Padre e dir con San Paolo: Cupio dissolvi et cum Christo esse, bramo sciogliermi dal corpo e essere con Gesù e patir ogni cosa con allegrezza per suo amore, domandandogli perdono di tutta la mia vita passata,

risolutissima col suo divino aiuto di rimediare per quanto posso per l’avvenire e priego Sua Divina Maestà, per la sua infinita misericordia a concedermi il suo divino aiuto, senza il quale non posso fare alcuna cosa di bene.

DECISIONE SOLENNE

La santità é amore. E l’amore, quando é vero, non tollera il minimo sgarbo nei riguardi della persona amata. Virginia ama Dio e non può tollerare la benché minima imperfezione. Per questo il suo costante impegno ascetico, la sua preghiera, la sua capacità di esaminarsi e di lasciarsi afferrare dalla grazia. Riafferma qui Virginia la piena disponibilità alla volontà del Padre. Una disponibilità gioiosa e libera, frutto di amore e di gratitudine. Per questo coraggiosa e capace di lavoro e di sacrificio. Io Virginia Bracelli ringrazio Dio perché mi ha creata a sua immagine, e similitudine e per essersi fatto uomo per me e perché per pagare e soddisfare i miei peccati é morto in croce. Perciò lo voglio amare e servire con tutte le forze pregando lo stesso Dio a donarmi il suo aiuto, senza il quale non posso fare cosa alcuna.

Voglio sempre in vita mia avere un dolore grandissimo di averlo offeso ed eleggermi tutti i mali più presto che offenderlo in qualsivoglia minima cosa.

Voglio per amor di Dio e in penitenza de’ miei peccati di digiunare tutti i venerdì in pane e acqua e i sabati in pane e minestra quadragesimale.

Voglio non far mai la mia volontà propria, ma quella di Dio regolandomi col mezzo del confessore.

Voglio abbracciare volentieri con pazienza tutto quello che piacerà al Signore di mandarmi pigliando la croce

Rinuncio quanto possiedo donando il tutto al Signore per il sovvenimento de’ poveri.

Voglio col divino aiuto procurar di avere i frutti dello Spirito Santo.